Le fibre alimentari
La fibra è l’insieme di quei componenti degli alimenti vegetali che non sono digeriti dall’uomo, in quanto manca l’enzima (cellulasi) capace di scinderli. Negli animali a dieta composta di soli vegetali si verifica il contrario poiché necessariamente debbono produrre questo enzima per digerire la cellulosa.
La diffusione di alimenti ricchi di carboidrati raffinati anziché integrali, ha comportato la comparsa di molteplici disturbi localizzati prevalentemente a livello intestinale. Dal punto di vista della struttura chimica e dell’attività fisiologica, le fibre possono essere divise in due tipi:
• fibre alimentari insolubili: si comportano prevalentemente come agenti di rigonfiamento, in relazione alla loro capacità di assorbire acqua, ma vengono utilizzate solo in piccolissima parte dalla microflora.
• fibre alimentari solubili: resistono alla digestione nel tratto superiore dell’intestino, ma vengono degradate dalla microflora residente nella porzione ceco-colonica, che possiede gli enzimi adeguati alla demolizione della loro struttura polimerica.
La viscosità e la fermentabilità sono i parametri considerati, sempre più, come responsabili dell’effetto fisiologico più importante delle fibre alimentari. I batteri, vivendo nelle condizioni anaerobiche dell’intestino crasso, possono quindi assimilare e fermentare i prodotti di demolizione delle fibre. La fermentazione delle fibre alimentari solubili, operata dalla microflora intestinale, si traduce in un aumento della biomassa batterica e nella produzione di diversi metaboliti, in prevalenza acidi grassi a corta catena (SCFA).
Benefici del regolare consumo di alimenti ricchi di fibre
1.Trascinamento durante il transito intestinale dei cibi, con riduzione di fermentazioni indesiderate.
2. Rallentamento del tempo di transito gastrico, con riduzione della velocità di assorbimento degli zuccheri assunti insieme alla fibra (indice glicemico ridotto).
3. Aumento della massa fecale, che facilita le funzioni di eliminazione (cellulosa).
4. Aumento dell’indice di sazietà degli alimenti.
5. Riduzione dei livelli di colesterolo (in particolare per la pectina e le fibre solubili).
6. Riduzione delle sostanze cancerogene e mutagene (e dei metalli pesanti) all’interno del tratto intestinale.
7. Arricchimento della flora intestinale con microrganismi utili.
8. Irrobustimento della parete dell’intero tratto digerente, con prevenzione della diverticolosi (degenerazione della parete intestinale).
9. Prevenzione del cancro del colon e dell’ulcera gastrica.
10. Riduzione dell’assimilazione delle calorie ingerite (a parità di assunzione) a causa “dell’intrappolamento” delle calorie stesse nelle strutture fibrose.
“Ministero della salute”