Scrivo questo articolo poiché ultimamente ricevo molte mail e domande riguardanti l’alimentazione che dovrebbero seguire le persone che praticano sport o meglio, ricette e consigli riguardanti questa dinamica.
Ritengo però doveroso scrivere una premessa con riferimenti di appunti scritti durante lo svolgimento di convegni, tratti dai siti ufficiali di Inran , Ministero della salute, di libera consultazione, sempre autorevoli ed ufficiali, onde evitare di incappare in errori macroscopici di interpretazioni della materia scritti da fonti senza alcun fondamento scientifico.
Leggo spesso e partecipo a convegni dove, a volte, intervengo come relatore al fine di divulgare il lavoro in cui credo ovvero: le corrette metodologie da applicare alla manipolazione degli alimenti, dall’acquisto,alla trasformazione ed alla conservazione, alla ricerca sviluppo e formazione sulle nuove tecnologie e sulle applicazioni nel sistema alimentare, sostenendo quella che è la filosofia culinaria che professo in sinergia con il Dott. Claudio Macca ovvero : La Cucina Lineare Metabolica rivolta alle Intolleranze alimentari, al benessere ed alla Nutrizione Clinica.
Come da introduzione tratterò l’argomento citato in precedenza rivolto all’attività fisica legata alla corretta alimentazione.
Il dibattito o meglio, i dibattiti ai quali ho assistito, hanno toccato anche il problema opposto ovvero: il precoce ed esagerato impegno fisico di bambini ed adolescenti avviati dai genitori a raggiungere livelli esasperati di impegno al fine di creare dei veri e propri campioni.
Questa dinamica non solo è rivolta a bambini ed adolescenti chiaro, ma anche agli adulti che si accostano allo sport in maniera scorretta, praticando senza consulto medico attività spesse volte non coerenti con le proprie necessità effettive e magari con il proprio fisico.
Spesso l’approcio consigliato dai medici è quello di praticare attività fisica con moderazione, seguendo schemi ben precisi, compresi quelli alimentari.
Ultimamente però, come spesso accade, come si notano i primi risultati, si comincia ad eccedere nel dedicare tempo al movimento ed il desiderio sproporzionato di vedere il proprio fisico scolpito, senza magari aver consultato il medico che fornisce le adeguate informazioni riguardanti i corretti stili alimentari rapportandoli ai fabbisogni calorici del caso.
Qualsiasi sport praticato con piacere e non solo dietro una prescrizione medica aumenta l’efficienza fisica, regola il sonno, il giusto appetito, l’autostima ed una serie infinita di vantaggi che vanno gestiti con intelligenza,senza abusarne.
La motivazione esasperata e spesso ossessiva di ottenere dei risultati sono spesso causa anche di disturbi alimentari quindi, gli addetti ai lavori consigliano di non scivolare nella dipendenza da sport.
Chi frequenta le palestre deve necessariamente assicurarsi di essere assistito e consigliato da professionisti del settore, istruttori qualificati, laureati magari in Scienze motorie, che sono in grado di trasmettere nozioni corrette sul corretto svolgersi delle diverse attività che si intendono praticare.
Attenzione però a coloro che, senza nessun titolo, si avventurano a prescrivere consigli alimentari al fine di migliorare le performance atletiche, stilando tabelle dietetiche senza alcun valore che spesso creano danni seri alle persone.
Esistono dei parametri divulgati dall’Inran che raccomandano i fabbisogni calorici sufficienti ad affrontare in modo del tutto salutare e produttivo lo sforzo rivolto all’attività fisica.
I due nuovi disturbi emersi sono: la vigoressia ovvero l’ossessione a frequentare la palestra e l’ortoressia nervosa cioè l’ossessione di migliorare il proprio stato di salute cibandosi esclusivamente di cibi “sani”.
Alcune ricerche mirate allo studio di questi disturbi indica che le persone più a rischio di vigoressia sono i maschi tra i 25 ed i 35 anni che dedicano ore ed ore a sottoporsi ad estenuanti allenamenti al fine di ottenere l’agognata ipertrofia muscolare che rappresenta virilità, sicurezza in sé stessi, un bell’aspetto.
Chi scrive, oltre ad essere un cuoco, è anche uno sportivo, ex atleta di arti marziali e sport da combattimento che ha la fortuna di collaborare con molti preparatori e medici sportivi, tutte bravissime persone che, come me, difendono a spada tratta la propria scelta di divulgare messaggi e metodologie corrette senza scorciatoie.
Saranno quindi sicuramente d’accordo con me: solo coloro che hanno i titoli e le giuste competenze, onesti e preparati possono far sì che pseudo preparatori ed alimentaristi non inquinino il lavoro onesto degli stessi.
L’impazzare di diete e regimi alimentari che promettono risultati immediati purtroppo,colpisce chi si affaccia al mondo dello sport o dell’attività fisica, senza essersi prima documentato in maniera corretta, soprattutto dal punto di vista dell’alimentazione.
Per tutti coloro che seguono il blog e lo seguiranno, le risposte sono sempre le medesime perché coerenti con le linee guida ministeriali; avvalersi della consulenza degli specialisti per far sì di seguire il giusto percorso.
Dal punto di vista della trasformazione degli alimenti e della scelta delle materie prime riporto dei suggerimenti che compaiono anche sui miei testi, suggerimenti, non regole, quest’ultime devono indicarle coloro che ne hanno l’autorità.
Tutto ciò è validato dalla Scienza Medica quindi potete tranquillamente seguire quanto riporto:
Le materie prime
Acquistare sempre materie prime fresche di primissima qualità avvalendosi della professionalità di chi le vende ovvero: il fruttivendolo, il macellaio, il pescivendolo, figure che si possono trovare anche all’interno dei supermercati.
I prodotti confezionati
Per quanto riguarda i prodotti confezionati bisogna prestare sempre attenzione all’integrità degli involucri, prodotti magari conservati in latte metalliche che non devono essere ammaccati o presentare dei rigonfiamenti, in questi casi segnalarnesubito la presenza, il cibo in essi conservato può essere inquinato.
Le etichettature
Leggere sempre le etichette che riportano in dettaglio il contenuto dei prodotti, esse sono la carta d’identità di ciò che acquistiamo, soprattutto per le persone che soffrono di intolleranze alimentari che devono prestare maggiore attenzione onde evitare danni anche gravi.
Lo stoccaggio
Una volta effettuati gli acquisti di prodotti freschi, avere cura di conservarli nel più breve tempo possibile nel frigorifero, possibilmente impostato ad una temperatura oscillante tra gli 0°/3°C.
Questa temperatura garantisce un importante rallentamento della carica batterica presente negli alimenti tenendo conto che, ogni qualvolta viene aperto lo sportello del frigorifero, la temperatura sale velocemente, consentendo appunto ai batteri di proliferarsi con conseguente riduzione del tempo di conservazione dei prodotti.
I prodotti surgelati
Per quanto riguarda l’acquisto dei prodotti surgelati, consiglio di provvedere all’acquisto di una borsa termica che può essere utilizzata anche per quelli freschi, in modo da garantire alla temperatura di non salire rapidamente mantenendo così integre le proprietà organolettiche.
Se la confezione presenta tracce di brina sulla superficie, significa che la catena del freddo in qualche punto è stata interrotta e si è avuto un inizio di scongelamento, l´alimento potrebbe essere danneggiato e anche inquinato.
Controllare i termometri posti all´interno del frigorifero, uno è collocato in corrispondenza del massimo piano di carico, l´altro a metà altezza.
Entrambi devono segnalare una temperatura pari o inferiore a -18 °C quindi, se uno dei due termometri segna temperature superiori (-16 °C-14 °C) non è garantita la perfetta conservazione dei prodotti.
E’ sbagliato congelare prodotti freschi in scadenza pensando di allungarne la durata quindi, consumateli in tempo utile ed acquistate solo in ragione di ciò che andrete a consumare.
La tecnica operativa
E’ fondamentale lavorare gli alimenti in ambienti sanificati, dopo aver provveduto a lavarsi le mani con i giusti detergenti.
Lavorare, man mano, piccole quantità di prodotto che dovrà necessariamente essere posto nel frigorifero una volta terminata l’operazione che avrà subito.
Utilizzare i contenitori e gli involucri più consoni alla conservazione degli alimenti, controllate che siano in materiale conforme, ultimamente esistono in commercio di ogni tipologia, spesso non conforme.
Utilizzare coltelli ed attrezzi vari ben lavati, ciotole e terrine anch’esse perfettamente sanificate.
Non effettuare lavorazioni promiscue ovvero, carni e pesci sullo stesso tagliere, non utilizzare coltelli senza averli sanificati, non lavorare mai prodotti cotti su basi dove sono state effettuate lavorazioni di materia prima cruda.
Sanificare perfettamente lavandino e postazione di lavoro dove sono avvenute le operazioni di lavaggio, mondatura, per esempio di ortaggi, prima di effettuare altre operazioni.
Raccogliere gli scarti di lavorazione in una terrina evitando di spargerli.
Queste operazioni, anche se dovrebbero essere di normale routine, garantiranno agli alimenti di mantenere la loro salubrità evitando spiacevoli danni che potremmo recare alla nostra salute.
Chef, le ricette, si possono facilmente realizzare?
Che ci si metta un po’ in gioco, che si provi; penso che solo nella dicitura ci siano gli spunti per dare “corpo” alla strutturazione delle stesse.
La mia mission, legata a quella degli Specialisti nel settore della Nutrizione, è di riuscire a trasmettere alle persone quanto sia semplice cucinare, impegnandosi ed applicandosi, senza perdere tempo prezioso.
Ritengo giusto che tante persone comprendano che le ricette non sono Vangelo, lo sono invece tecnica e scienza, quella che vogliamo divulgare invitandovi a provare, lo scrivo sempre anche nei miei libri, diverrà un gioco ed un piacere.