sabato 05 gennaio 2013 CRONACA, pagina 12
Addio a diete punitive e pietanze insipide: anche per chi è in dialisi è possibile gustare piatti appetitosi e sfiziosi, rivisitati in modo da essere «i più sani possibili». Il merito va all´Unità di Dialisi Peritoneale dell´ospedale di Montichiari, che con le dietiste della Nutrizione clinica e la consulenza dello chef Luca Barbieri ha messo a punto innovative ricette della tradizione italiana, gustose ma attente alle necessità dei pazienti. Così è nato Cucina e sapori in dialisi peritoneale 2013, un calendario- ricettario dedicato ai pazienti nefropatici, realizzato a Brescia e distribuito da Baxter (che ha sostenuto l´iniziativa con un un grant educazionale) nelle Nefrologie dei principali ospedali lombardi.
Grazie al prezioso supporto di Luca Barbieri, international chef supervisor e consulente della ditta che gestisce il servizio ristorazione degli Spedali Civili di Brescia, ogni pagina del mese propone una ricetta adatta alla stagione, corredata di tabella calorica nutrizionale e completata da alcune attenzioni e curiosità. La scelta è ampia e appetitosa, si va dai primi come il risottino alle barbabietole, bocconcini di orata e profumo di maggiorana, ai secondi come la millefoglie di vitello e melanzane con nuvole di formaggio magro, fino ai dolci fra cui la «piccola delizia di arancia e zenzero».
«IL PROGETTO è nato dalla stretta collaborazione con le dietiste della Nutrizione Clinica che con entusiasmo hanno dato il loro contributo per aiutare questi pazienti – che eseguono il trattamento terapeutico a casa – a vivere meglio anche attraverso la preparazione e la degustazione di pietanze gustose ma sane», spiega Federica Fasciolo, responsabile dell´Unità di Dialisi Peritoneale di Montichiari. La principale preoccupazione di chi affronta ogni giorno una dieta, infatti, è la ripetitività, che a lungo andare modifica il gusto, spegne l´entusiasmo e, alla fine, anche l´appetito.
Sentirsi ripetere «stia attento a ciò che mangia, non beva troppo, limiti l´uso del sale, niente grassi», oltre a dover prendere medicine e modificare il proprio stile di vita per sempre, «può creare un grande stato di ansia e di sofferenza in pazienti che già devono affrontare una malattia grave e invalidante», aggiunge Claudio Macca, responsabile dell´Unità Dietetica e Nutrizione Clinica degli Spedali Civili.
PROPRIO per ovviare a queste conseguenze è stato pensato il ricettario «firmato» Barbieri, nato con l´incoraggiamento degli stessi pazienti che ogni giorno dimostrano come, mangiando con gusto, è comunque possibile stare bene, se non addirittura meglio e non pensare all´obbligo di una alimentazione che nel passato era considerata un vero «proble. LI.CE.